Soundtrack: Noa – Torna a Surriento
Lo so, aspettate nuove succose news, tips and cheats sul mondo lesbico.
Ma adda arrivà l’ispirazione.
Stasera discutevamo con la R** che, per alcune lesbiche, sarebbe necessario creare categorie ad hoc del tutto uniche e personalizzate. La cosiddetta categoria “Ciro” (da una vecchia barzelletta su un padre alla ricerca del figlio appena nato tra nidi per neonati belli, bellini, brutti, bruttini e infine “Ciro”). Mi rompo di metterla per iscritto, ma si capisce.
Dunque le lesbiche categoria “Ciro” sono quelle che tu hai conosciuto, almeno 10 anni fa, come cucciolotte un po’ sbavose che saltellavano grate e affamate intorno alle lesbiche alfa.
Perché nei gruppi di lesbiche esistono le alfa, le beta e le omega, come appare ormai assolutamente evidente. Un po’ come per i gatti; sia chiaro, questo è un segno di pura femminilità, d’altronde le lesbiche sono innanzitutto femmine, e poi femmine al quadrato. Non vi inganni il fatto che non si truccano. Il trucco, il tacco, il vestitino con le bretelline a spalle nude con -7 di temperatura esterna, sono metodi di seduzione destinati agli uomini, non certo necessità femminili. Le vere necessità femminili sono calore, praticità, velocità di preparazione e sbraco. Chiedete alle etero sincere, chiedete alle donne sposate e chiedete a me.
Allora, le “Ciro” le avete lasciate agli albori del loro percorso di omosessualità rivelata, mentre emettevano i primi e fastidiosi vagiti all’interno di discoteche e feste private, le avete evitate mentre vi inseguivano incalzandovi di domande a raffica che non prevedevano l’ascolto di risposte.
Poi le avete viste fidanzate e avete seguito i loro primi passi nel gorgo dei tipici passatempi lesbici (il gioco dei quattro cantoni, la giostra delle ex, gli innamoramenti per etero inespugnabili, le relazioni parallele, i ritorni di fiamma e così via).
Dopo anni, quando ormai pensate di averle viste tutte e avete del tutto dimenticato il passaggio di una “Ciro” nella vostra vita, la incontrate da qualche parte.
Ed è puro teatro.
La “Ciro” non è upper, non è lipstick, non è vintage e non è camion. La “Ciro” è totalmente mitomane.
Vi racconterà con aria annoiata e vissuta di come tutti la vogliono, di quanto è desiderata, di quante storie in parallelo vive (una straniera, una donna sposata e una stupida ma troooppo bella), vi farà domande delle quali conosce la risposta e quindi non ascolterà neanche per un attimo.
Tornerete a casa con la consapevolezza di avere avuto a che fare con un essere proveniente da un mondo parallelo e pregherete, con generosità, perché nessuna vostra amica possa mai pensare, neanche per un attimo: “carina quella bionda”.
S*, sei pazzesca!!! io me lo sentivo che venendoti a trovare sul tardi qualcosa avrei letto… Ma la prossima volta posso partecipare in silenzio a questo rito creativo?
Ti ho già detto che sei la sorella che non ho mai avuto e che mai al mondo ti farei del male?
anzi, da domani comincio ad impegnarmi seriamente per farti del bene…
notte
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Non me lo avevi mai detto, sista.
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Cara Penelope,
mentre lavoravo oggi mi è tornata in mente la descrizione che tu hai fatto della tipica donna etero appena uscita da locale dopo festeggiamenti Capodanno:
vestitino inesistente e fuoriluogo con temperatura – 10 ( no cappotto,nun sia mai s’essa copri’ nu poc!)
postura da ipotermia tipo Gollum de “Il Signore degli Anelli”, camminata legnosa dovuta a giunture ormai fottute dal congelamento con conseguente cancrena o gangrena in atto.Ed il suo Lui avvolto nel super giubbino tecnico e termico da scalata Everest ignaro di tutta la tragedia che gli si svolge accanto…
Mitica!
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vorrei tanto conoscere una lesbica categoria ciro e dimostrare l’inutilità delle preghiere. hiihih
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mi associo.
MITICA la descrizione della tipica donna etero appena uscita da locale dopo festeggiamenti Capodanno.
Splendida.
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