Da quanto

Da quanto tempo non ripassavo su questo blog, non saprei neanche dirlo.

Mi fa strano.

Questo blog è stato compagno fedele di giochi, di rabbia, nutrimento per narcisismo e bisogno di essere vista. E’ stato gioia pura, appuntamento fisso, crescita, diario.

Il parto della mia rabbia, il bisogno di piacere, la voglia di condividere.

Furore, quiete, rimembranza, costruzione, amore.

Tornavo a casa la sera con in testa l’intero post da scrivere. Intero. Ci pensavo in macchina, camminando, vivendo.

Questo blog mi ha fatto conoscere persone, ha fatto innamorare la mia donna, mi ha creato un personaggio che sento ancora mio. Qualcosa, poi mi ha fatto fermare. Ma più che un evento esterno, è stata la morte del bisogno.

Non ne ho sentito più l’urgenza. Non c’erano più post nella mia testa. E poi facebook e la possibilità di condividere subito il pensiero minimale, i giochini, la mancanza di wifi e una vita che cominciava a scorrere come volevo io.

Una vita che ha preso una direzione. Cosa anomala nella mia storia. Una direzione precisa e perseguita.

Non so bene se chiudere o continuare.

Sono legata a Penelopebasta profondamente. Quindi non è facile decidere.

Mi manca, ma non ho post nella testa.

Quest’è.

 

 

6 pensieri riguardo “Da quanto

  1. Ciao!
    Non so se ti ricordi di me, tanto tempo fa scrivevo regolarmente anch’io.
    Ho il tuo stesso problema, attribuibile in parte ai social e in parte al fatto, di per sé benvenuto, di non avere più particolari lagnanze da condividere perché per ora la direzione l’ho trovata anche io.
    Prendiamo l’afasia bloggara come un buon segno per entrambe, dai 🙂

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    1. ha ragione Shulypoo: non è un problema, è un’opportunità (ok, questa l’ho presa dal sottotitolo di un convegno a cui ho partecipato venerdì) 😉
      Comunque: questo blog manca tanto anche a me perchè, benchè dolorosissimo, parlavi di te. Io, che non voglio avere un account Facebook (ma forse ci ripenso. Forse.) ho avuto notizie di sponda, laddove qui eri molto più particolareggiata. Ma va bene anche così, anzi forse è meglio: credo che i tuoi post siano stati per certi versi succedanei dell’analista e sono contento (davvero, perchè ti voglio bene davvero) se non ne senti più la necessità. E poi qui ogni tanto ci sono ritornato, perchè dalla tua scrittura non ci si separa facilmente.

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  2. Ieri ho solo visto (dal cellulare) che avevi scritto un post. Ora l’ho letto e ti chiedo (ma non sono il solo, vedo) di continuare. La vita è cambiata mille volte: scopriamo come? Dai, pian piano. Insieme.

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