Movimento per la vita? VAFFANCULO

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Soundtrack: Meredith Brooks – Bitch

Stasera, mentre cercavo di fermare l’autoriproduzione di panni da stirare, ho ben pensato di accendere la televisione. Cosa che non faccio da un paio di mesi, pagando inutilmente Sky.

Mi paralizzo su Anno Zero, dibattito ennesimo sulla legge sull’aborto, sull’aborto, sul diritto alla vita, sulle donne che abortiscono, sulle istituzioni dove si abortisce.

Ci sono due cose che mi hanno fatto saltare il sistema nervoso e, una delle due, mi procura anche dolore perché mi costringe a decretare la fine di miti e riferimenti della mia formazione (mentale e culturale).

Chi era quel coso inutile con gli occhiali da presbite? uno che partorisce? uno che resta ingravidato? uno che ha le mestruazioni? se è così, deve essere uno scherzo della natura, perché sembrava un uomo. In particolare sembrava un uomo che sosteneva che una donna non è in grado di decidere da sola, che avere figli è un dovere in qualsiasi – e sottolineo qualsiasi – condizione e, infine, che il problema è solo pratico e ideologico: se dici ad una donna che se abortisce uccide, le fai cambiare idea. Senza contare che ha avuto il coraggio tipico degli unti del signore di impedire la libera espressione di una donna che era lì in qualità di disabile devastata e disartrica nell’espressione verbale (e Santoro, pure tu però).

Poi c’era una tipa “faccio-finta-che-so’-d’accordo-colla-libertà-di-scelta-in-realtà-manipolo-dati-per-fare-spaventare-tutti”. Una che afferma che sì, in Italia gli aborti sono diminuiti e che c’è la media più bassa in Europa, malgrado la mancanza di informazione preventiva, malgrado la mancanza di educazione sessuale, malgrado la mancanza di posti dove andare ad abortire senza essere sfracantati le palle da scassacazze travestite da sante e martiri e vergini; e dice che è STRANO. Perché nel resto dell’Europa, dove tutto questo c’è, il numero degli aborti non diminuisce.

Strano? Che cosa è strano? Non è molto più strano che non aumentino il numero delle nascite in questo paese di merda? Non è strano che il numero di figli sia ridotto a 1 per famiglia?

Mi provoca dolore, invece, vedere due donne che rappresentano la mia mitologia del femminile: Emma Bonino e Franca Rame, cercare parole da compromesso, accettare ingerenze inaccettabili, metterla sul piano del penoso e compassionevole, consentire al coso inutile di dire cazzate in libertà e tacere dell’unica cosa che è vera e che ogni singola donna sulla faccia di questa terra sa nel momento esatto in cui ha il menarca.

Ovvero che deciderà lei e solo lei SE avere un figlio e che nessuno potrà impedirle di averlo o non averlo se non uccidendola o privandola della libertà materiale (ma non è sufficiente neanche questo).

Dalla notte dei tempi esistono metodi per abortire. In ogni gruppo antropologico, regime religioso, livello culturale, epoca, luogo geografico dell’intero mondo, esistono metodi per abortire.

Non c’è nulla che si possa fare, punto e basta. E mi sono pure rotta il cazzo di dover trovare giustificazioni pratiche, sociali ed emotive per chi abortisce. Ce n’è solo una: “Io, questo figlio, non lo voglio”.

E siccome siamo noi che gli diamo pezzi di noi stesse per crescere e formarsi, siamo noi che ci spariamo 9 mesi da incubo fisico, morale e pratico, che rischiamo la nostra, di vita (nel senso letterale o quotidiano), siamo noi che ce lo attaccheremo al seno dopo e che ce lo sciropperemo finché campiamo, che sia biondo con gli occhi azzurri e ingegnere, autistico o Erica e Omar, se non lo vogliamo, non lo avremo.

E non è un diritto, è un fatto.

Ripeto: rivoglio le femministe incazzate degli anni 80, quelle che aggredivano e non facevano parlare, quelle che insultavano e si isterizzavano ad ogni critica, anche la più velata, quelle che non ne facevano passare una, quelle che prendevano a schiaffi e menavano calci. Loro, trent’anni fa, hanno costretto un paese intero a fare finta di essere progressista. Era una finta ma andava bene così, perché quello che si è ottenuto è stato parecchio. Voglio donne che si sfilano le scarpe coi tacchi a spillo e le impizzano sul cranio degli idioti che cercano di trasformarci nell’Islam europeo.

Poche sere fa guardavo con un paio di amichette mie, il vecchio sketch della Marchesini nella parte della sessuologa. Abbiamo convenuto che, dieci anni dopo, ovvero ora, quel pezzo non lo farebbero passare in TV. Troppo esplicito, troppo vero e persino troppo educativo (lesbiche d’Italia, andatevi a rivedere la parte sulla spiegazione dell’ubicazione del punto G!).

Per l’ennesima volta sottolineo che tutto questo bailamme serve ad evitare che a qualcuno venga in mente, during la campagna elettorale, di parlare di diritti umani (e degli omosessuali di conseguenza).

In questi giorni io non vorrei incazzarmi, sto tanto bene seduta in questo giardinetto a guardare fiorellini e mosche che svolazzano, ma mi si tira per i capelli, santa pazienza.