Soundtrack: Hideo Kobayashi – Beautiful Moment
La tua spalla è il mio posto. Mi ci infilo tra un momento di iperattività e l’altro. Mi ci accomodo.
Ciao.
Dov’eri?
Flash Gordon.
Corri ovunque ed io ti aspetto dietro un albero, acquattata sotto al muro, nel cofano della macchina.
E tu ti nascondi nell’armadio. Posso dire di aver avuto anche io un’amante nell’armadio.
Non sarebbe cambiato niente se ti avessero visto.
Profumo di tiarè.
In questo brutto mondo è sempre bello abbracciarti e legarmi alle tue braccia. Rinfranca, riposa, addolcisce, ridimensiona.
Accarezzo la capoccia del mio gatto che fa il pieno di zucchero. Quello che io ho fatto con te.
Sono diventata la sua badante. Di Penelope gatta, intendo. Le taglio le unghie, le pulisco gli occhi, la spiumaccio ché non è più capace a togliersi il sottomanto da sola.
Il mio sax avrebbe bisogno di una seria revisione: cambiare tamponi, mettere il sughero, oliare i meccanismi, pulire perbenino, sistemare un paio di chiavi che non chiudono bene. Viene fuori un suono orrendo. Ma magari sono solo io che sono una puzza.
Se vivessimo insieme non credo ti piacerebbe molto sentirmi suonare. Ahbbè, lo farei quando non ci sei. Questione risolta. Ho meno forza. Meno stabilità emotiva. Posso essere solida e gassosa e liquida alla velocità della luce.
Aspetto di vincere al superenalotto per comprare una casa a te e una a me… ormai è congenito il senso di coppia no-abitante.
Mastico la mia solitudine senza troppa ansia. Mi intristisce starti lontana. Mi squaglia dormirti accanto. Mi si versa cera bollente sul cuore a vederti rivestire per andar via.
Non riesco a non pensare a te, non riesco ad avere altri argomenti e non riesco a non strutturare la mia vita intorno alla tua. Forse è da cogliona, ma il fatto è che sono innamorata di te comm’a na criatura e non c’è molto che io abbia voglia di fare per evitarlo. Vincerò il premio rincoglionita del decennio e ne sarò fiera. Me lo attaccherò al petto e lo farò vedere a tutti orgogliosa del mio perdermi con te. Perché non è facile a quasi 48 anni lasciarsi andare così, masticazzi.
Del resto a Yoga arrivo con le mani a terra. Anzi i polsi. Quindi. Faccio il cazzo che mi pare e mi comporto come una demente con piacere e soddisfazione. Ecco.
Tra poco è il mio compleanno. Dovrei fare una seria wishlist. Niente festa però. Non se ne parla. Sarò a Napoli per servigi vari. Mi respirerò i 48 dove ho cominciato. E’ un modo per ricordarmi chi sono. Chi sono. “Chi sono” è una affermazione forte e anche un po’ presuntuosa. Chi può dirlo? nemmanco io.
Ci mandiamo sms molli e zuccherati, Amore mio. Avevi dimenticato com’è? secondo me sì. Ma poi riesco a ricordartelo.
Ricette o pappicio vicin a noce: ramm o tiemp ca te spertoso.
P.S. Non ho più intenzione di definirmi “omosessuale”, considerando che si tratta di una definizione ottocentesca e del tutto errata (chiunque può scopare con chiunque, al mondo e di prove ce ne sono in abbondanza), d’ora in poi mi definisco “omosentimentale”, perché è di CHI ti innamori che fa la differenza.
Grazie dell’attenzione.
Signore e Signori:
Buonanotte.