Sto partendo, torno il 7. Forse non avrò connessione. Prenderò del metadone per questo. Nel frattempo buon cambio di numero.
Volendo credere a tutti i costi che il nuovo anno possa significare davvero cose nuove e diverse, faccio i miei auspici ed auguri, escludendo quelle cose tipiche che tanto non possono accadere – tipo la pace nel mondo, una fidanzata per me e cibo per tutti -.
Che i toro possano dimostrare che gli astrologi dicono solo cazzate;
che chi si ritrova incastrato in una vita infelice possa spalmarsi di olio Singer e sgusciare via senza dolore da ciò che toglie il respiro;
che chi ha perso qualcuno se lo ritrovi dentro sorridendo;
che chi non riesce a stare fermo riesca a sentirsi felice per questo;
che chi è fermo al palo si decida ad improvvisare una lap dance liberatoria;
che chi ha rancori contro altri se li veda svampare come un vampiro colpito dalla luce del sole;
che chi desidera amare possa farlo in qualsiasi forma, modo, stato d’animo e colore gli passi per la testa;
che chi desidera essere amato/a lo sia secondo i propri gusti senza che nessuno stia lì a rompere il cazzo che non va bene;
che chi vuole un figlio lo abbia;
che chi ha un figlio lo cresca al meglio di sé;
che questo blog venga letto da valanghe di gente;
che la parola “equivoco” scompaia dal vocabolario mondiale con una interpellanza dell’ONU;
che Biancaneve si rilassi che c’è andata di lusso;
che chi si è perso si ritrovi;
che io smetta di scrivere auguri banali e stereotipati come questi;
che si diventi tutte multiorgasmiche e con un segnale luminoso intermittente che indichi il punto G;
che le lesbiche si trovino una definizione migliore (tipo “lellepop” ma anche “femmenazze” oppure “quadruple X”);
che io possa trombare a capodanno così trombo tutto l’anno (ma le premesse sono pessime, lasciam stare);
che l’emo ebetoide kreutzer jacob che ho per capo vinca alla lotteria e ci paghi tutti i mesi;
che chi ha talento lo dimostri;
che chi non ha talento se ne vada affanculo;
che le persone che conosco stiano meglio;
anche quelle che non conosco che oggi sono generosa;
che la mia gatta campi altri 10 anni;
che vivere sia una bella cosa e non “una tragedia intervallata da immani cataclismi” (citazione di una frase tipica del pater);
che le mie ex fidanzate smettano di sentirsi offese perché ho scritto tutti i cazzi loro su Penelopebasta;
che chi è agitato si plachi e chi è rilassato si agiti.
Mi pare abbastanza.
See u soon
Penelope