Soundtrack: Alexkid ft Ursula Rucker – Fear In Flight
In questo periodo vacanziero, vorrei allontanarmi dall’ansia di avere qualcosa da scrivere su codesto blog. Mi sta pesando, non ho argomenti, sono preoccupata per il mio rivolgermi a me stessa in terza persona e penso sia meglio riposare.
Ho il cervello stanco, in verità.
Al punto da essermi persa, oggi, al ritorno da Fiumicino, per oltre un’ora e mezza.
Le grandi arterie le ho fatte tutte. Tutte tranne la Salaria che era quella che mi serviva.
95 minuti senza avere la più pallida idea di dove fossi e dove stessi andando.
E’ arrivato il Fab, strutto e stracquo e anche un po’ stranito.
Mi sono emozionata a vederlo, un riccetto del mio encefalo resta convinto che chi parte non torna.
Mi mancava il suo frasare diretto e velenoso. Ci voleva, ma anche no. Massì. Mi mancava lui e basta.
Anche se riparte.
Ma per un po’ ne approfitto.
Per quanto abbia stabilito, in poco più di venti minuti, che sono una italiana arronzona e imbrogliona, un’idiota sentimentale, un’ignorante imperdonabile e una narcisa patologica.
No news, good news.
Aspettiamo l’amica Erika per luglio e pregustiamo la passeggiata ai quartieri spagnoli.
Ho mangiato del fantastico pesce, a Fiumicino, che non ha apportato sensibili cambiamenti alle mie facoltà mentali.
Vorrei anche rimarcare che i cartelli di Roma seguono le seguenti regole: se indicano una direzione, vanno interpretati considerando la posizione della costellazione di Orione in quel periodo dell’anno, quindi va calcolata la cotangente e diviso il valore risultante per la diagonale della piramide di Cheope per 3,14. Una volta completate le operazioni, si ottiene il civico del benzinaio più vicino che, forse, è al corrente della direzione da seguire. Forse.
Infine, presumo scriverò qualcosa per augurare a tutti buone feste. Non dovessi farlo, prendetevi questo.
Ho anche dei buoni propositi per l’anno nuovo. Ma sono propositi, che senso ha parlarne?
Quindi pausa a meno di avere fondamentali faccende da dire. Ma ne dubito.
A bien tot.