Feisbùk e la malattia mentale mia ed altrui

Soundtrack: Leftfield – Phat Planet (Dave Clarke Remix) che preparatevi, è un momento trance vintage.

Come dicevo Fb è un gorgo verso il nulla.

Una droga potente.

Un modo imprescindibile per occupare il proprio tempo da perdere.

E per procurarsi tempo da perdere.

Persino un argomento di discussione.

E su questo siamo d’accordo, mi pare.

Vada per la questione dei blog abbandonati, vada per la mania dei giochini del cazzo, vada anche per l’ossessione dei quiz inverosimili, per la stupidissima ricerca di gente che, se non vedi più da 20 anni, un motivo pure ci sarà. Riesco a giustificare (effigurati) le esplosioni narcisistiche, la voglia di far sapere al mondo a che ora si va a dormire o cosa si è mangiato, cosa stai vedendo in televisione e quante persone si chiamano come te. Non ho nulla contro il cazzeggio né contro il “grande fratello style” che ti consente di sapere i cazzi di tutti in tempo reale.

Ma che, dopo 10 anni, una persona con la quale non mi rivolgo la parola neanche per scagno (=scambio, errore, N.d.T.) dai suddetti 10 anni, una persona che mi ha: scippato la fidanzata, mentito, turlupinato economicamente, maledetto con riti voodoo e cercato di cancellare per un quinquennio circa, voglia, a tutti i costi, diventare mia “amica” su fb, mi destabilizza.

Mi rendo anche conto che si tratta di comunità virtuale e di puttanata dotata di una certa levità; so che ho dovuto dire un paio di sì a richieste di “amicizia” per pura educazione (mi pare troppo brutto premere quel cazzo di tasto Ignore), ma questo è assolutamente troppo.

Sono patologica, lo so. Sono facile all’addiction da qualsiasi cosa (stasera per comprarmi un fottuto pacchetto di Gauloises ho preso il diluvio universale e mi sono inzuppata oltre modo, guadando fiumi sprezzante del pericolo e utilizzando un sonar sensibile solo alla T di Tabacchi). Sono anche distratta e vaga, rimbambita e incline alla dimenticanza ma no, D*M* tra gli amici di fb, NO.

E mi chiedo come possa venire in mente una tale forma di deviazione del pensiero a chicchessia.

Tanto per rinfrescare le idee, D*M* è una delle protagoniste del mio personale giro dei 4 cantoni.

I am indigned. Sono indignata.

Perché ci vuole una mente malata e la faccia come il culo. E il mio non è rancore, giuro, è stupore…

Muy stupor del galoppar delle patologie e dalla accoglienza che esse ricevono su internét.

Guarda ‘sto blog…

P.S. Si sappia che mi sta arrivando uno stipendio e mezzo. Brindiamo alla salute dell’emo ebetoide.