Le abitudini

Soundtrack: Tears for fears Everybody Wants To Rule World

Rientrando stasera, ero su una strada ben conosciuta in tempi passati. Molto passati.

Non so bene che associazione ho fatto, ma sono rimasta folgorata da una riflessione agghiacciante.

Io sono una persona piena di abitudini. La mia giornata è scandita da abitudini di ogni genere e tipo, alcune anche al profumo di Obsession. Magari è il mio segno zodiacale, magari la mia educazione da signorina d’altri tempi; ma no, non è questo.

Io sono piena di abitudini perché non mi so dare delle regole. Incapace. Ancora (e a questo punto credo forever). Non so autoregolarmi e le eteroregole le aborro.

L’unica che avevo per sopravvivere: le abitudini.

Cosa, come e quando mangiare, cosa, come e quando dormire, sistemare, i tempi, i cassetti, la sveglia, la colazione, la doccia, i posti delle cose, i gusti e i colori…

Senza queste sono irrimediabilmente perduta.

Una dodicenne in una caverna.

Una anarchica emotiva. E non ci trovo niente di romantico in questo.

Nulla. Solo un po’ mi aiuta a capire certe paranoie di alcuni dei miei cicci piccoli. Preoccupante…

Me ne accorgo ora perché sono stata costretta a cambiare o quantomeno a tentare di modificare le mie abitudini. Tolte quelle, navigo alla cieca nel vuoto cosmico.

Non mi so fermare e non mi so “regolare”. Praticamente su nulla.

Uff.

La metà basta.

Stasera, peraltro, parlando della situazione lavorativa mi sono resa conto, di nuovo, che poche alternative ho alla fuga dal Lazio.

E anche, come ultimo pensiero della notte, ho realizzato che mi manca umanità e calore. I giorni passati a casa da sola non mi sono sembrati, stavolta, fantastiche vacanze dalla stranezza del mondo, ma una lunga e piatta linea da stato comatoso.

“Voglio una donna” gridò il vecchio (citazione, ma non mi ricordo il film).

Ma sto bene.

Buonanotte, belli de casa.