Soundtrack: Fdel – Let the beat kick back
Sìssì.
Serata produttiva e inaspettatamente emozionante.
Il sogno prende forma e ne sono affascinatissima e spaventatissima. Comodo e rassicurante avere persone che sanno indicarti dove andare, devo dire. Anche se a ogni obiettivo raggiunto ne viene chiesto un altro che non credevi neanche esistesse.
E se il sogno mai si dovesse avverare (e così dirò fino a quando non lo vedrò), io credo piangerò.
Grata degli incontri di questo periodo, sguazzo sorridente in tonnellate di chiacchiere, risate e calore umano. Che meraviglia, ce ne sono ancora di persone al mondo…
Scopro stasera, con una punta di orrore, quanto possa essere difficile parlare di me guardandomi dall’esterno. E’ una tortura. Avrei pianto, per ogni domanda, tsunami di acqua salata sulla sedia della cucina. Ma l’orrore non è in questo, è nell’accorgermi che sono diventata bravina a controllarmi (effigurati senza controllarmi…). Non sono sicura sia una buona cosa, sono sicura che si tratti di capacità di dissimulazione acquisita nel peggiore dei modi. Va bene anche così, immagino faccia parte della passeggiata.
Mi vedo anche sempre troppo extralarge, troppo carica, troppo strabordante. Inutilmente peraltro.
Avrei pianto anche per le cose che ho letto. Travolgenti e dritte nel sangue.
Poi ho visto ridere e ho riso. E questo vale la giornata.
Thanx
P.S. Oggi, al lavoro, in un panorama deprimente ed avvilente, la Paperella del post precedente è stato “L’argomento”. Pensa te come stiamo.