Quando si incontrano due lesbiche

Soundtrack: Propaganda – Duel

Succede che entro al bar, magari per un caffè prima di andare a lavorare e vedo una lesbica.

Ci si riconosce sempre, non si sa il perché, non si può definire quale particolare ti fa suonare il gaydar (radar gay, per i neofiti).

Il gaydar, di tanto in tanto, esplode in un allarme assordante, luci rosse e blu intermittenti e altri segnali poco discreti che festeggiano ingenuamente l’incontro tra simili, in questo caso lesbiche dichiarate e/o radicali. Altre volte sibila e, allora, sai che si tratta di una criptolesbica. Altre ancora vibra a intermittenza con una certa timidezza, nel qual caso si tratta di “piccole lesbiche crescono” ovvero lesbiche in pectore ancora in fase di definizione.

A far scattare l’allarme potrebbe essere un accessorio, il modo di essere vestita, il taglio di capelli, la gestualità. O tutti insieme. So per certo che le mie amiche etero, ormai da me ampiamente edotte su caratteristiche e categorie lesbiche, sono ora in grado di riconoscere i segnali con il proprio friendly radar. Quindi tutto ciò non  è mitologia omosessuale, è realtà.

Comunque tu sai lei chi è e lei sa chi sei tu. In un nanosecondo.

E poi?

Ci si guarda per un tempo infinitesimale e si lancia il messaggio non verbale in lingua lesbica: “ti ho riconosciuta” che si manifesta con un irrigidimento posturale, fessurazione delle palpebre, chiusura ermetica delle labbra in posizione “rido sotto i baffi”, spalle alzate che non si sa mai, magari è aggressiva o, al contrario; sorrisone, sguardo ammiccante, battutina a mezza bocca, postura conciliante che, non si sa mai, magari me la da. Seguono reazioni che possono variare:

  1. Non ti azzardare neanche a pensarlo perché ti taglio la gola con l’apribottiglie;
  2. Non ti permettere di pensare che siamo uguali, io non sono come te, lesbica di merda;
  3. Questo è il mio territorio, non mi costringere a farti pipì in testa, non c’è niente per te qui, sparisci:
  4. Apperò, sei passabile, ci guardiamo di nuovo?
  5. Ci diamo il cambio per lasciare inalterata la percentuale di presenza lesbica nel bar?
  6. Sei un cesso, la solita lesbica camion del cazzo e levati dalle palle;
  7. Non mi guardare che mi vergogno;
  8. Vieni a casa mia adesso.

Generalmente, comunque, la camion tende alla protezione del territorio, la lipstick ad ignorare con nonchalance, la cripto a fingere di non capire e l’impegnata ARCI a fare amicizia.

Personalmente, o mi spavento a morte o mi viene da ridere. non so dire perché.