Soundtrack: Propaganda – Duel
Succede che entro al bar, magari per un caffè prima di andare a lavorare e vedo una lesbica.
Ci si riconosce sempre, non si sa il perché, non si può definire quale particolare ti fa suonare il gaydar (radar gay, per i neofiti).
Il gaydar, di tanto in tanto, esplode in un allarme assordante, luci rosse e blu intermittenti e altri segnali poco discreti che festeggiano ingenuamente l’incontro tra simili, in questo caso lesbiche dichiarate e/o radicali. Altre volte sibila e, allora, sai che si tratta di una criptolesbica. Altre ancora vibra a intermittenza con una certa timidezza, nel qual caso si tratta di “piccole lesbiche crescono” ovvero lesbiche in pectore ancora in fase di definizione.
A far scattare l’allarme potrebbe essere un accessorio, il modo di essere vestita, il taglio di capelli, la gestualità. O tutti insieme. So per certo che le mie amiche etero, ormai da me ampiamente edotte su caratteristiche e categorie lesbiche, sono ora in grado di riconoscere i segnali con il proprio friendly radar. Quindi tutto ciò non è mitologia omosessuale, è realtà.
Comunque tu sai lei chi è e lei sa chi sei tu. In un nanosecondo.
E poi?
Ci si guarda per un tempo infinitesimale e si lancia il messaggio non verbale in lingua lesbica: “ti ho riconosciuta” che si manifesta con un irrigidimento posturale, fessurazione delle palpebre, chiusura ermetica delle labbra in posizione “rido sotto i baffi”, spalle alzate che non si sa mai, magari è aggressiva o, al contrario; sorrisone, sguardo ammiccante, battutina a mezza bocca, postura conciliante che, non si sa mai, magari me la da. Seguono reazioni che possono variare:
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Non ti azzardare neanche a pensarlo perché ti taglio la gola con l’apribottiglie;
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Non ti permettere di pensare che siamo uguali, io non sono come te, lesbica di merda;
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Questo è il mio territorio, non mi costringere a farti pipì in testa, non c’è niente per te qui, sparisci:
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Apperò, sei passabile, ci guardiamo di nuovo?
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Ci diamo il cambio per lasciare inalterata la percentuale di presenza lesbica nel bar?
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Sei un cesso, la solita lesbica camion del cazzo e levati dalle palle;
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Non mi guardare che mi vergogno;
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Vieni a casa mia adesso.
Generalmente, comunque, la camion tende alla protezione del territorio, la lipstick ad ignorare con nonchalance, la cripto a fingere di non capire e l’impegnata ARCI a fare amicizia.
Personalmente, o mi spavento a morte o mi viene da ridere. non so dire perché.