Gay pride 2008

Soundtrack: Bikini Kill & Joan Jett Rebel girl

(Ho provato a rileggerlo e, devo dire, è lungo e annoia facilmente, questo post, ma ci tengo, ha molto senso per me, quindi impegnatevi un po’ e siate carucci)

Allora.

Ho molto da dire su tutto. Immagino che ai più interessi poco e penso che, ormai, del Gay Pride si pensa solo il peggio e nessuno ricorda i perché, i percome, i perquando e chi e cosa. Vi tocca quindi

  1. un post chilometrico, mi congratulerò vivamente con chi riuscirà ad arrivare in fondo;
  2. un ripasso;
  3. cenni storici arraffazzonati;
  4. clamorose e imperdonabili anomie;
  5. critiche mie;
  6. reportage dalla sera di venerdì a tutto sabato;
  7. link a varie cosette;
  8. riassunto degli interventi finali.

Quasi una cosa seria, direi.

Ripassiamo qui (anche se è uno schifo di spiegazione), ricordiamo che quello del 2000 vide la partecipazione di circa 300.000 persone (giubileo… prima feroce condanna della chiesa… strumentalizzazione vatican/politica… do u remember?). Voglio ricordare quello del 2000 perché vorrei che tutti noi recuperassimo dalla memoria collettiva che, 8 anni fa, questo era un paese laico, pensante, aperto e pronto all’evoluzione sociale.

8 anni fa. 96 mesi fa. 416 settimane fa. 2.920 giorni fa.

Il Gay Pride di ieri era una pena. Diciamocelo. Non dico le 10.000 persone indicate dalla questura, ma circa trentamila ad essere buoni assai. Ma per la cronaca aspè, devo dire prima un’altra cosa.

La Sonica, la R* ed io decidiamo, venerdì sera, di partecipare ad una riunione di FacciamoBreccia (quelli di NO VAT) che si tiene a Forte Prenestino.

Arriviamo tardi, siamo lesbiche con fuso orario alter (soprattutto lavoriamo, nun se po’ organizzà ‘na riunione che comincia alle sette durante la settimana). Giusto in tempo per vedere la conclusione del discorso della tipa di NO VAT che si autocelebra per la resistenza pacifica fatta a Verona (non ne so un cazzo, a dire il vero e non riesco a trovare un articolo che riguardi questa cosa, mi farò aiutare poi), insulta e tuona contro i fascisti ed il fascismo, contro il governo di destra e contro il pericolo dello squadrismo emergente. Applausi di circostanza dalle 50 persone presenti. Molti pischelli. Il resto vetero-vintage.

Prende parola Helena Velena, persona della quale nulla sapevo. Mi dicono le informate (Sonica e R*), che è un personaggio contestato e discusso ma di brillante e dimostrata intelligenza. Inizia con una affermazione molto interessante, ovvero che magari esistessero dei nemici identificabili e delimitati.

Il succo del suo discorso è: “il problema non sono i fascisti, ma la strisciante mentalità sessista, omofoba, razzista e cattolica che appartiene, ormai, a tutti gli italiani. Il problema è il menefreghismo italiota, l’individualismo esasperato. L’ideologia non esiste più. Nei licei fa figo essere di destra ed essere di sinistra fa sfigato e tossico. Gli zingari (scopro che bisogna dire Sinti, da un paio di giorni a questa parte) e gli extracomunitari non li vuole nessuno. E’ la destra che rappresenta le classi sociali più deboli, mentre la sinistra se ne strafotte e ha perso ogni contatto con le realtà sociali in generale.”.

E’ un riassunto uso Bignami, mi rendo conto, ma credo si capisca bene il senso della cosa. qui si fanno pippe e ci si concentra su una minaccia che, di per sé, non vale nulla (fascisti). Il vero problema è che TUTTI, ormai, si sono rinchiusi in realtà individuali e considerano benvenuto chi, in qualunque modo, difende quei privilegi e quelle posizioni (anche minime, anche sulla soglia della sopravvivenza, anche di merda). Vedi Pigneto, vedi circumvesuviana di Napoli, vedi sgombero campi rom eccetera eccetera, il tutto nel silenzio generale.

La tipa di Facciamo Breccia, a metà dell’intervento della Velena, si alza e la prende per il culo rivolgendosi alla platea, quindi la interrompe. I 50 la applaudono applaudono però, e con molta partecipazione. L’intervento cui doveva lasciare spazio era quello di una pischella che sciorinava, con un linguaggio che NUN SE PO’ SENTI’ (mi pareva di stare ad un Collettivo Studentesco del mio liceo, addì 1978), le aggressioni fasciste di questi giorni, concludendo con “se non facciamo qualcosa questi ci ammazzano”.

Noi tre decidiamo di andare via. No. Non si può vedere ancora una cosa del genere. Non si può restare in un posto dove la libertà di espressione è pari a quella del resto dell’Italia ovvero nulla. Non si può partecipare quando finalmente senti qualcuna che dice quello che pensi tu e gli altri la mandano affanculo.

Tra parentesi ragioniamo (le tre grazie) sul fatto che ormai ci sentiamo rappresentate da uomini. La Velena come la Lussuria. Trans, ma sempre a base maschio. Che impressione.

Dunque ce ne andiamo avvilitelle anzicchennò.

Sabato 7 giugno.

Orario di raggruppamento a piazza della Repubblica alle ore 16.00. orario tipicamente gay, direi. Avevamo appuntamento con varie persone, ma ci siamo perse o non trovate mai. Formazione base: Sonica, Penelope, C** (che è amico della Sonica e uno dei tre ricchioni non misogini che conosco) e la sorella di Sonica.

Ovviamente nelle immagini del Pride la sorella della Sonica appare ovunque. Noi mai…

Recuperiamo R&B e A* dietro al carro dei No Vat e partiamo.

Pochi carri. Miseri. Il migliore è quello degli Orsi, sia per la musica che per lo spirito. Mi sono pure rotta il cazzo della mentalità omosessuale maschia perfezionista e impietosa verso le umane storture estetiche. Almeno loro se ne fottono.

Percorso breve ma allegro. Si approda a Piazza Navona. Dal carro dell’Arcigay partono gli interveti (le pippe?) dei soliti di sempre. La Sonica urla, polemizza e insulta fino a perdere la voce e si incazza perché nessuno la supporta. Poi un paio di persone le si avvicinano e le dicono che sono d’accordo con lei. Il momento clou è quando un tipo del Coro Gay (?) intona l’Inno dei Mameli con la mano sul cuore.

OH MY GOD. L’Inno di Mameli al Gay Pride. Telefono a mia sorella nelle Marche perchè qualcuno lo deve sentire e mi deve dire che è vero, io non ci credo.

Poi i soliti Grillini (che parla di Berlusconi, ancora?), De Simone (che parla del governo come di una entità aliena, lei dov’era l’anno scorso? non si sa), un tipo che esordisce dicendo: “Sono un ex-senatore”, come se fosse un fatto che ci fa piacere (quindi prendi una pensione da migliaia di euro per non aver fatto un cazzo, bastardo che non sei altro), il Presidente dell’Agedo e tutta quell’umanità dirigenziale che, da anni, appara sempre le stesse quattro cazzate ad ogni Pride e che, negli scorsi 8 anni, avrebbe dovuto lavorare per il riconoscimento dei Diritti Civili e non ha combinato un cazzo di niente.

Ascoltiamo Vladimir Luxuria prima di andare via. Dice cose ragionevoli e ben espresse, come al solito, ma non è consolante.

Non una proposta, non un richiamo al fancazzismo del governo precedente, non una dichiarazione di intenti, non una promessa, non un rimando alla necessità di organizzarsi e premere per diritti e riconoscimenti.

Quest’è.

Sorry per il chilometraggio, ma mi sono sentita in dovere di riportare le cose per quello che sono.

Io mi sono divertita, devo dire. Ma a piazza Navona mi è venuto da vomitare e non per le quantità di birra spropositate da me ingerite prima e durante il corteo.

Dibattito please. interventi, commenti e insulti, se credete. E’ l’unica cosa che mi farebbe sentire meglio.

 

 

12 pensieri riguardo “Gay pride 2008

  1. Intanto non mi sono annoiata per nulla aleggere perchè ero affamata di informazioni sul pride di Roma ed ero ancora a digiuno…avrei chiamato domani Sonica per ragguagli. L’episodio della Velena sbeffeggiata dalle muccuselle finto-alternative-salviamo il mondo è un episodo proprio increscioso che però la dice tutta su come stiamo messi. Il problema è che qua , chi in un modo e chi in un altro, stiamo diventando tutti ‘fasci’…non si cerca più un dialogo costruttivo e i dibattiti si contraziano su frasi fatte dette più per ‘spararsi le pose’ che per convinzione…il che non porterà molto lontano temo.
    So di sbagliare anche io quando, per non incorrere in certi personaggi, mi estraneo completamente da qualunque inziativa però ribadisco il concetto: oramai non si sa più chi è il nemico, chi la pensa come e chi appoggia chi. Lo spirito di comunità è completamente morto anche tra i gruppi che invece fanno di tale spirito la propria bandiera.

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  2. Sui palchi veniamo spesso rappresentati/e da chi non ci conosce.
    Molti di noi sembrano aver scordato la storia del Gay Pride e la confondono con un variopinto carrozzone.
    E perdere di vista chi sia il nemico non aiuta, anzi demolisce.
    Sfilando ieri, mi son chiesta sinceramente quale sia il cammino reale e pratico da intraprendere, noi tutti……

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  3. Il vero nemico credo sia proprio tutta questa confusione…dare necessariamente un volto al nemico è un modo per rassicurarsi che però fa perdere di vista la realtà a volte.

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  4. La mia amica V* mi faceva notare, a ragione, che quest’anno i carrozzoni, le piume nel culo e i ragazzi immagine proprio non avrebbero dovuto esserci. Non certo per quello che ha detto Alemanno, ma perché, in realtà, dovremmo renderci conto che siamo ad una fase successiva. La visibilità è stata raggiunta, adesso è ora di reclamare diritti civili che non sono il matrimonio, ma altre più sostanziali cose condivisibili da numerose altre categorie e minoranze.
    E noi si sta a perdere tempo a fare cose che si sono concluse ampiamente 8 anni fa…
    Peggio di me che mi ci son voluti tre anni per chiudere una relazione.
    Che i gay soffrano di angosce abbandoniche?

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  5. link di verona
    http://www.circolopink.it/no-vat.htm
    perchè erano quelle del circolo pink, penelope.

    il post non lungo ne noioso.
    la sonica è stata contestata silenziosamente e non da molte sue “amiche”, che preferiscono parlare delle cose a cena davanti ad un bicchiere di vino, il che non mette a repentaglio nulla della propria sicurezza. e non è polemica è un fatto.
    quello che mi propongo di fare da oggi in poi è tentare di mettere insieme un gruppo di persone che contestano l’incontestabile. che non hanno paura di dire: io non mi sento rappresentata da te solo perchè sei gay, vuoi discutere mio caro/a rappresentante? sono pronta, ma se pensi che mi rassegni a fare della nostra battaglia politica culturale e sociale la stessa cosa che avete fatto della politica/cultura/e lotta sociale del 68, dell’antagonismo e di tutti gli altri movimenti che avevano un minimo di senso ti prendo a calci nel culo.
    quest’anno bisogna sfilare a lutto per quello che è successo in 8 anni.
    oppure bisognava sfilare vestite/i come combattenti pronti alla guerriglia urbana al suono di rebel girl .
    non con il culo da fuori.
    io sono propensa a festeggiare ognuno come gli pare quando c’è da festeggiare (come nel 2000) la presenza di migliaia di persone contro la volontà di annullare il pride.
    non sono propensa a festeggiare quando ci sta solo da piangere.
    ps: l’unica uscita nei video è la sonic sorella nonostante io e Penelope non si sia fatto proprio niente per nasconderci, sarà un segno dei tempi?!

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  6. Di buono c’è che molte delle persone con le quali parlo da un paio di giorni a questa parte, sembrano essere d’accordo con la necessità di inquadrare le questioni in modo più ampio, sostanziale e aperto (mentalità corrente, necessità di recuperare il concetto di Diritto Civile al di là delle strunzate che, oltretutto, fanno perdere solidarietà tipo il matrimonio, uscira dalla logica dell’antagonismo, fare corpo con le altre minoranze su questioni primarie eccetera eccetera). Il problema è come renderlo palese, presente, come dare VISIBILITA’ ad una scontentezza e ad un modo di vedere che non ha più rappresentazione politica.
    Il dibattito langue, come vedete tutti, qui leggete le/i solite/i, nessun altro. Allora?
    – Sonica, si vede che non eravamo fighe abbastanza… –

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  7. Penelope cara, credo che ormai sia il Gay Pride in sè ad essere superato.
    Essere o non essere gay dovrebbe essere un affare personale e tutti dovrebbero avere determinati diritti/doveri indipendentemente dal sesso.

    Si otterrà qualcosa?
    Temo di no. Non in questa italietta. NOn con questo governo.
    Nemmeno coi prossimi venti.

    Però t ho sognata la scorsa notte. Avevi un figlio, Saverio, che giocava con mio figlio di nome incerto.
    Prendila come ti pare… 😀 😀 😀

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  8. Mia cara penelope… la disquisizione che hai fatto è più che giusta, mio solo rammarico che tu non abbia offeso quella coglioncella che si è alzata interrompendo delle parole più sagge…
    in ogni caso… non siamo messi male… siamo messi peggio, se ti soffermassi a leggere la stampa europea scopriresti come ho scoperto io con mio sommo rammarico che in tutti i quotidiani ESTERI si parlava, al contrario di quelli italiani, di attacchi fascisti omofobi nei confronti dei gay… tanto che in francia le associazioni omosessuali sconsigliano di venire in italia a passare le vacanze.
    Forse i quotidiani esteri hanno esagerato da un lato, ma come mai in italia invece non se ne fa praticamente voce?
    come direbbe la guzzanti in Raiot… “RIFLETTE GENTE… RIFLETTETE!!!”

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  9. Se può consolarvi io l’anno scorso sono salita su un carro a fare bordello ed ho pure telefonato a mia madre per farle appicciare la tv e vedere se uscivo…ma non sono sucita sulla schermo…

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  10. Mi dispiace risponderti solo ora, Penelope, ma non ho proprio potuto partecipare attivamente quest’anno.
    Mi permetto di intervenire nel non-dibattito (come Penelope ha scritto). La Velena dice da sempre cose che anch’io condivido pienamente, e da sempre è trattata a pesci in faccia (penso ad una mailing list lesbica a cui ero iscritta tempo fa in cui praticamente tutte le partecipanti sono riuscite a litigare con lei, e solo perché la Velena diceva cose non condivise dalle altre: se questo non è fascismo, ditemi cosa lo è).
    Non so proprio quale possa essere la soluzione se l’intera popolazione italiana preferisce l’apatia alla coscienza. Non so proprio cosa può voler dire che il governo Berlusconi ha aumentato la propria popolarità (secondo un sondaggio di Repubblica, addirittura). Le mode di cui si parlava qualche commento sopra lasciano il tempo che trovano, così come è sempre successo. Quando andavo io a scuola (io ho 25 anni) faceva figo essere di sinistra e ascoltare i 99 Posse, e i fascistoidi si nascondevano perché erano in tragica minoranza. Evidentemente (c’è da pensare) i genitori dei liceali di oggi non erano poi così tanto comunisti come dicevano di essere quando erano liceali loro. O forse lo erano ma, come tutta la popolazione italiana, hanno preferito l’apatia alla coscienza. E i “valori” fascisti, se non contrapposti ad una dialettica considerata, hanno troppo fascino nelle menti di chiunque per scemare da soli. D’altra parte, e qui ritorno al discorso di Helena Velena, anche noi che siamo tutti omosessuali e quindi “diversi dalla normalità” cerchiamo motivi di differenziazione all’interno del nostro stesso gruppo, e allontaniamo addirittura (o fischiamo, o sbeffeggiamo, o sputtaniamo) chi non ci sembra “normale” secondo i nostri canoni.
    Chiedo scusa per la lunghezza.

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  11. @Collez: Azzmet ti aveva marcato come spam. Sarà un segno? è la seconda volta che mi vedi madre… Cmq sì, penso che il Pride così com’è sia superato ed inutile, ma ormai è una macchina di marketing, i suppose. Diritti Civili, diritti civili e diritti civili come individui con necessità nuove legate all’evoluzione sociale. Questo dovrebbe essere.
    – Curiosa di sapere come facevi a sapere che ero io –

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