Collassai

Soundtrack: The Blues Brothers & Aretha Franklin – Think (Freedom)

In discoteca, dopo due birre, collassai.

Lunga lunga sulle scale di un posto che mi pareva Sodoma e Gomorra.

Ma questo è un inciso.

Il resto è “bananite”, perché sono una banana e potrei sciorinare una decina e più di buoni motivi a sostegno del pensiero base.

Ma evito, sarebbe imbarazzantissimo.

Perché Freedom nella soundtrack? perché mi sono resa anche conto che sono libera di fare il cazzo che mi pare. Lo so, l’ho già detto altre volte, ma certe sere sono totalmente avvolta da questa sensazione di gioiosa non appartenenza. Questo è il lato migliore del mio essere lesbica. In questo periodo di lati peggiori non ne trovo. Forse giusto uno, ma mi sa che non è perché sono lesbica, ma perché sono banana.

Stamattina andrò a prendere le mie cose residue a casa dei genitori della mia ex-fidanzata. Ho costretto i fabolous a farlo e mi mortifico un po’, non avrei dovuto. Ma sono contenta di riavere i miei cd e la coperta della nonna, ma sono mortificata lo stesso.

Poi ci sono molte cose che non capisco: gesti che sembrano gentili e che diventano piombo alla cintura, frasi che sembrano leggere e invece fanno male. Magari capirò, magari no, non si può mai dire. Così come non capisco, a volte, se sono io a non voler far qualcosa – in fin della fiera – o se è semplicemente impossibile. Banana.

Sono le sei meno venti della mattina. Sono tornata in macchina, di nuovo, per strade deserte e ho vissuto l’ennesima sensazione di estraneamento da questa città che pure conoscevo come le mie taschine.

Non sapevo neanche dove andare a prendere i cornetti – a Roma adesso lo so – e tornare a casa per un tratto dei quartieri spagnoli, a piedi, mi ha fatto sentire parecchio a disagio – a Roma non mi succede mai -, senza contare che adesso mi sembra che i driver napoletani ritengano normale non appoggiare nemmeno il piede sull’acceleratore; dovessero mai raggiungere i 40 all’ora…

La musica stasera era una vera tortura “unz-unz”, ininterrotta. Non lo reggo, ho capito che preferisco andare altrove. A volte è bene ricordarsi perché non si fanno certe cose e se ne fanno altre.

Però l’alba sul Vesuvio è meravigliosa.