Soundtrack: Erykah Badu – Bag Lady
A volte nutro sentimenti di profondo affetto e comprensione per gli uomini. Inteso come genere maschile. Mi capita raramente, ma capita.
E’ che loro hanno a che fare con noi. Genere umano femminile.
Vero che sono pieni di inutili pregiudizi e immani quantità di stereotipi, ma molti li abbiamo confezionati noi. Impacchettati e serviti su vassoietti lucidi.
Perchè non c’è mai una cosa, dico una, che sia quella che appare.
Essendo io appartenente anche al genere umano lesbico, mi capitano cose che rasentano la fantascienza e, per giunta, sono costretta/portata a capire, interpretare, giustificare. Ma a volte, che palle. Altre volte, in quanto in forza al genere femminile, mi scemisco a cercare di capire e interpretare cose che non hanno nulla da significare.
Vorrei faceste mente locale sul rischio di schizofrenia al quale sono soggetta. Perlopiù le due parti di me (femmena e lesbica), pensano contemporaneamente, decidono contemporaneamente e interpretano in simultanea due cose diametralmente opposte.
Perché la terapista “man ‘n cuollo” mi si appoggia addosso? e perché lo fa solo con me? è una giovane etero in procinto di matrimonio e con uno splendido sorriso. Io non sono né androgina né Angelina Jolie. Le risposte sono due:
-
non è vero, questa cosa non succede e te la immagini, lesbica rincoglionita che non sei altro;
-
sì ma però non sorride così a tutte le altre, e poi certe cose si sentono.
Capirete che non se n’esce ma, d’altra parte, perché mai le donne devono avere questo vizio di spargere a destra e a manca contatti fisici senza prima sincerarsi dell’orientamento sessuale e della condizione sessuale del loro prossimo?
Altro caso difficile da dirimere (persona altra, ovviamente): dopo avermi detto e mandato a dire che non mi vuole, dopo aver detto e mandato a dire che le aggrada solo una sincera e profonda amicizia, dopo telefonate quotidiane, sms in media di 5 die, chattate terminate all’alba e scambi di battute acute che neanche gli sceneggiatori dei film hollywoodiani anni 50, perché mi si sparisce all’improvviso e non mi si risponde più agli sms? Abbiamo alcune ipotesi da vagliare.
-
perchè le hai detto che hai incontrato una persona interessante e si è offesa;
-
non dire cazzate, aveva solo qualche impegno e non ha avuto modo;
-
ma se ha avuto modo, prima, anche nelle più deliranti delle situazioni, perché ora no?
-
perché voleva amicizia e tu sarai stata fastidiosa;
-
ma quale occasione migliore per “coltivare amicizia” di questa che vede me occupata in altro?
-
te la canti e te la suoni, smettila di vivere in una realtà parallela.
E si potrebbe continuare all’infinito.
Abbiamo una percentuale di interpretabilità pari al 98%. Qualsiasi azione può essere quella, il suo perfetto contrario ma anche una serie di passaggi intermedi che ricordano il paradosso di Zenone.
Qualsiasi risposta o affermazione è relativa a momento, ora del giorno, fase del ciclo, attività in corso, programmazione della giornata e aspettative a lungo termine. Al cambiare di uno solo di questi parametri, qualsiasi risposta o affermazione è suscettibile di modifica, anche sostanziale.
Altra caratteristica fondamentale, è lo smodato uso della frase “non posso” in luogo del più sincero ed appropriato “non voglio”. Noi donne siamo fermamente convinte di non essere soggette ad autonomia di opzione, ma ad una serie infinita di variabili indipendenti dalla nostra volontà che governano le nostre scelte e ci costringono a non fare ciò che vorremmo, se solo fosse possibile, fare con immenso piacere.
Infine, altro tipico e peculiare comportamento femminile: trattenersi dal fare una cosa. Ovvero volerla fare, desiderare di farla, anelare, morire dalla voglia e NON farla, godendo intimamente della nostra capacità di resistere all’istinto.
Perché noi lo sappiamo fare benissimo.
Dopo aver letto, spuntato, crocettato e urlato “Ce l’ho!” ad ogni capoverso, mi permetto un’osservazione: le pippe mentali se le fanno pure loro, no? (e per “loro” intendo gli esseri umani di sesso maschile) Soprattutto quando si invaghiscono di qualcuno/a.
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Per questo mi fanno tenerezza, almeno noi lesbiche abbiamo qualche strumento in più per dare un senso ad azioni e parole. Loro no.
Ma in fondo i maschi tendono ad attenersi a poche, specifiche regole di comportamento interpretativo, ovvero:
Me la dai? SI_____ No _____
Il resto mancia.
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completamente d’accordo, visto che dicevo una cosa mooollltttooo più materiale, ma sostanzialmente simile in un post di qualche giorno fa.
A parte dei piccoli appunti sul romanzato: ti sei dimenticata di dire che certe gatte sono talmente presuntuose di saperle tutte, di conoscerli tutti i meccanismi, che diventa imbarazzante quando dicono che provano davvero qualcosa. Comincio a pensare che quel qualcosa non è un reale interesse per un ‘altra persona è semplicemente il loro cervello che raggiunge l’orgasmo.
e per inciso ci sono donne che quando vengono invitate a passare la notte fuori dicono “non posso” perchè guarda caso hanno ospite a casa il loro migliore amico che l’indomani mattina parte per andare a lavorare in inghilterra e magari vivono questa cosa come un ennesimo abbandono del cazzo (che sanno benissimo come non lo sia, ma lo sentono così), hanno fatto le splendide anche stavolta facendo finta di niente, ma in realtà stavano male e appena l’amico ha preso il volo si sono fatte un pianto da bambine cui hanno tolto l’orsacchiotto preferito. magari.
e magari il “non posso” per una volta significava qualcosa che tu non hai mai sentito: “non posso” pensare di venire da te, no so se lo voglio o non lo voglio, se sono pronta o disposta a farlo, ora “non posso” concentrare l’attenzione che meriti su te, sul venire da te, sul raggiungerti. sto male, “non posso”.
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Non era “così tanto” personale, Sonica. Appunto uno spunto da quanto scritto da te e da quanto mi capita in questi giorni e anche dalla mia presunzione di conoscere tutti i perché.
Era autoironico e non accusatorio, era il mio modo per celebrare le femmene – le cui involuzioni cerebrali adoro – era un mio modo per dire che mi sei mancata.
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Mai avuta io un amica cosí sincera e profonda con chattate di notte sms e tutto quel feeling possiamo dire che sei fortunata ma mi sembra piú una tortura per te. sará ma la tipa é confusa e parecchio oppure ci sta pensando certo che se é vicina al matrimonio….boooo
Kiss
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ci sono uomini comunque che per semplificarci ulteriormente, alla domanda “Me la dai?” creano unpiccolo diagramma di flusso per cui a un si corrisponde un si, a un no corrisponde un si, e anche a un “ma vaffanculo” corrisponde un si….
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un dubbio no?
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dimentica……tanto appena dietro l’angolo!!!
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