Lez Granny @ the disco

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Soundtrack: Gwen Stefani ft Eve – Rich girl

Da non credere, stanotte in discoteca fino alle 3 e mezza.

Serata solo donne all’Eto’ a Testaccio. Locale carino, devo dire. Due piste e centinaia di pischellette. Sono andata con una amica di passaggio in Rome. Ci siamo perse, obviously – perché solo io, dopo quasi tre anni, riesco ad arrivare a Ponte Milvio invece che al Testaccio -, ma ce l’abbiamo fatta.

La visione di insieme mi ha fatto pensare ad un sacco di cose. Le cose sono cambiate di molto, l’effetto estetico è gradevole, colorato, divertente. C’è un tripudio di Shane-Style (vedi L word), che è di certo più bello da vedere del Barile-Style.

Le ragazze erano giovanissime, curatissime, truccatissime, svestitissime. Ma abbiamo capito che le lesbiche hanno un problema genetico e proprio non son capaci di andare a tempo.

Le vedi entrare a frotte e l’effetto è “carta conosciuta”: le trionfanti, le androgine, le zoccole, le dimesse, le padrone del territorio, le portatrici di vagina d’oro, le spaventate, le chiatte, le anoressiche, la Ciro, le nonne (che sarei io).

Le piste sono due. Sopra – ma la musica non ci piaceva proprio – e sotto quel bel pop commerciale a tratti vintage.

Ho ballato per un’ora e mezza come una pazza, non lo facevo da almeno due anni, se non tre. E mi sono divertita oltremisura. Peraltro il mio cappello ha la stessa funzione di cani e bambini, acchiappa sempre (sorvolo sulla qualità dell’acchiappo, lasciatemi narcisisticizzare il momento senza badare ai dettagli).

Insomma, compagnia piacevole, serata piacevole, grande iniezione di energia e mi sento sempre più strafica, anche se nonna.

Ma una nonna strafica.

P.S. Grazie sempre all’amica di passaggio, affettuosa e tranquilla abbastanza da avermi impedito di fuggire al secondo minuto di permanenza e sostenuto nello scatenamento in pista…