Soundtrack: Patty Smith – are you experienced?
– Momento narcisistico senza filtro –
Da non credere. Ma chi se lo legge? Non si può sapere cosa darei per avere un feed (sarà la parola giusta?) da ogni persona che passa di qui.
E’ arrivato qualcuno digitando su google: “ci devo credere a questa pausa di riflessione?”, e a me viene in mente solo che la maggior parte di noi non ha un cazzo da fare da mane a sera e digita su google tutto, ma proprio tutto quello che passa per la testa.
Mia nipote sostiene che il counter delle visite è troppo anni 80.
Ma io SONO anni 80. E poi è una forma di addiction pure quella, sapere quanta gente oggi si è letta il mio blog.
Strano mondo.
Ho provato ad aprire una pagina pure su myspace, sempre come penelopebasta, ma mi vengono le crisi adolescenziali e ne ho fatto un pastrocchio degno di una postscuolamedia.
Fetenti che siete, non so chi siete e non mi scrivete. Guardoni anche. Che bile.
Vorrei anche sapere come si fa a mettere la musica per davvero e non solo quella virtuale. Mi sa che per questo ci vuole di capirne di css e html e non so cosa altro. Non ne ho intenzione. Quando troverò una cosa semplice la metterò.
Per ora tenetevi la neve.
Un commento? una parola? un cenno? gnente ti dico gnente.
Vabbuò, prossimamente posterò (ma che blogger che sono!) qualcosa sulle vintage lipstick.
E’ uno dei capitoli più difficili, la maggior parte delle mie amiche sono lipstick, bisognerà pesare le parole…
Io appartengo alla categoria vintage/vintage. Anche se le mie amichette I** e C** mi hanno regalato per natale una fantastica confezione di trucchi “Pupa unconventional zoo” (è una mucca, non un clamidosauro).
Nel frattempo si svolge la trascedia del capodanno. Le lesbiche napoletane brillano per disorganizzazione, si dice e si disdice, si organizza e si disorganizza. Inaffidabili lesbiche vintage metropolitane. Bisognerà stimolarle un po’. Chiacchiere e distintivo. Questo mette me in crisi sulla possibilità di scendere a Naples o fare altro. Altro?
Minchia come è difficile la prima parte del post-relazione, c’è da riorganizzarsi la vita e non è tra le cose più semplici., insomma non viene da sé.
La mia gattazza nera, in questo momento, è distesa tra la tastiera del computer e me e mantiene il capoccione puntato sulla mia guancia sinistra facendo fusa a palla.
Ho le braccia anchilosate per digitare bypassandola e, come se non bastasse, mi prude tutta la faccia. Sarò l’unica allergica al suo gatto? Non credo.
Un post fesso eh? avevo voglia di scrivere ma non di impegnarmi.