Soundtrack: Zecchino d’oro: Popoff
Nelle fasi di chiusura di una relazione, di un lutto, di un abbandono, nei traumi, esistono eventi e sentimenti standard, comuni, generali. Mediati, certo, dal carattere della singola persona.
La rabbia è un passaggio fondamentale, senza questa è difficile passare alle successive. Anzi, spesso, la mancanza di rabbia porta dritti verso devastanti depressioni.
Penelope è irascibile, rabbiosa e rancorosa di natura. Penelope ci ha messo il suo.
Non conosco vie di mezzo su questo perché ho navigata esperienza del potere rigenerante della rabbia. E il mio è stato furore, non l’ho mai negato, l’ho messo per iscritto.
C**, che è stata con me almeno 8 anni fa, mi ha chiesto se per caso anche questa volta avevo scritto qualcosa raccontando i cazzi nostri e facendoli leggere agli amici vicini e lontani.
Le ho risposto: “ho aperto un blog, costa meno delle fotocopie.”.
Ha riso molto e mi ha chiesto come mai sono ancora tutta intera. Io questo non lo so.
Penelopebasta è la mia verità e nessuna persona sana di mente può pensare che sia La Verità.
In queste pagine si parla di me, di come io mi sia sentita, di cosa io abbia vissuto, di cosa io abbia scatenato. E non mi sembra se ne parli sempre in termini lusinghieri.
Certo ho omesso un paio di cose. Perché no? non è una cronaca di un fatto qualsiasi ed io non sono una giornalista.
Dopo la rovinosa e ripida discesa costellata di ferocia, delirio e mancanza di controllo, inizia una salita faticosa e infida. Qui si cammina piano, si fatica, si suda e si ha il tempo di fare ordine su ciò che è stato, su chi si è, su dove si vuole andare.
Ad un tratto la salita si fa più dolce, si colora anche, l’aria si fa un po’ più fresca, si scorgono persone, cose, sensazioni di quiete. Le ossessioni allentano la presa, si affacciano pensieri altri, le labbra si ricordano di sorridere.
E qui, se mi volto indietro e guardo, non mi ricordo più tanto bene perché mi sono incazzata di quella maniera. Arrivo persino a chiedermi che bisogno c’era. So solo che non avevo granché alternative. E questo mi basta.
Penelopebasta è la mia discesa, la mia salita, la mia passeggiata. Non esistono particolari regole perché sono indisciplinata. Non esistono tempi lineari perché non sono capace di tempi lineari. La contraddizione è benvenuta, perché mi appartiene geneticamente. Sul mio sentierino cammino, corro, mi seggo, mi guardo intorno e dimentico ciò che è tempo di dimenticare, mi pare di essere d’accordo con qualcosa e un attimo dopo invece no. E non per caso.
Perché adesso ho il tempo di riflettere.
Rifletto su quanto costa e quanto vale l’essere puniti al di là di ogni legge, l’essere trascinati nel fango oltre il tempo necessario, l’essere giudicati per una singola debolezza.
Costa molto e vale quel poco che serve. Per quanto serva.
Esattamente da questo nasce la voglia di essere fuori da. La consapevolezza di esser fuori da. E da questo nasce la voglia di non ritornarci dentro e di non venire tirata dentro.
A costo di essere sgradevole, a costo di essere fascista.